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mercoledì 26 agosto 2015

Il cammino della Disperazione - di Marco Musso

Passo dopo passo,
cuore dentro al battito,
silenzio tinto inverno,
colore come l'animo.
Passo dopo passo,
segno come solco,
fremito come gemito,
in lontananza un brivido.
Passano indietro passano,
anni come ricordi,
foto stropicciate come affronti,
come flebili parole in lotta
tra la paura ed il sole.
Passano di certo passano,
le paure pregne di terrore,
le fragilità di ogni generazione,
di chi da solo lotta,
di chi da solo muore.
Passato,
come storia che ritorna per chi non ha ascoltato,
come pegno di egoismo per chi ci ha guadagnato.
Passato,
il peggio sembrava passato,
in fuga nel lasciare alle spalle
un vortice di desolazione,
in corsa come condizione
verso la luce nuova nel senso del domani,
nel desiderio e volontà di un cielo terso,
come per gli altri,
spazzato dal sacrificio e dal dolore,
dipinto con il sangue del sacrificio,
con i colori di ogni speranza e sogno infranto,
come forza e fragilità che in cammino ha smosso un popolo.
Estinto,
il desiderio evaporato,
in punta di piedi quasi per volare
su quel confine tra rose e spine
di civiltà che ora ci ha bloccato.
Bloccato la vita,
bloccato la gioia,
bloccato in asfissia il cammino,
nella danza di quel petalo d'innocenza,
che come brezza abbiamo sfiorato
quasi come scherno
per un attimo fra le dita toccato.
Estinto,
ogni animo si è estinto,
dissolto con la purezza del nostro cuore,
come neve al sole,
nella speranza che le persone lasciate alle spalle,
non fossero le stesse che ora ci fermeranno il cammino,
cancellato dal viso il sorriso,
nella folle convinzione dell'amore e della disperazione
che se ci credi anche solo un attimo,
prima o poi avanti procedi.
Domani,
io non so se ci sarà un domani,
per me,
per i miei figli,
per una generazione ed un popolo
che in biblica evoluzione si ritrova dopo secoli
ad abbandonare l'onestà d'appartenenza
a chi di violenza la cancellerà
a chi nuovamente ci soffocherà,
a chi vilmente in fuga ci ha messo già.
Domani,
io donerò un domani,
un segno,
un cammino,
un verso di disperazione a questo destino.
Io domani non ci sarò,
non ci sono mai stato.
Ogni animo è un foglio,
un canovaccio,
un dipinto disperso,
un urlo lanciato nello spazio,
la forza della disperazione
che per chi non la prova
in pioggia silente t'irrora.
Io non mollerò,
perchè siamo tutti presente e passato,
io non tacerò,
come timido ed audace destino,
perchè a me han tolto la vita e l'onore ma non la voce,
perchè a me han tolto la casa e la patria ma non l'orgoglio,
perchè a me han tolto il futuro e l'identità ma non il valore,
per me, i miei figli e la mia generazione.
Non piangere figlio mio,
io non mi fermerò,
come animo non mi placherò,
come dipinto non mi scolorirò,
come amore in battito non mi fermerò,
perchè per la vita
il vento sarò.

Milano, 26 agosto 2015 15.05

https://www.facebook.com/notes/marco-musso/il-cammino-della-disperazione-di-marco-musso/10153595359845522

martedì 4 agosto 2015

Mancava - di Marco Musso

In una sera, una qualunque,
tra il chiaro e scuro del mio essere,
rivivo ogni secondo,
ogni vissuto,
ripenso che nella salita si può crescere.
Io,
da solo o in mezzo al mondo
capisco che ogni cosa ha un suo essere,
un divenire.
Sento,
come la luna che riflette il genuflettersi del sole,
ad ogni passo esistere un essere e quel che mancava.
Mancava un respiro per crescere,
un istante per perdersi,
mancava quella voglia che rendeva ogni fatica un dono,
ogni sorriso un cielo da scoprire.
Mancava il desiderio di compenetrarsi,
paura nella paura,
amore nell'amore,
gioia nell'ilarità
e coraggio di abbandonar tutto per rimanere qua.
Mancava il desiderio di perdersi,
la voglia infinita di ritrovarsi in uno sguardo,
la certezza di quel battito che correva folle tra paura ed amore
nel contenitore che in un battito muove il cuore.
Mancava il pensiero,
l'idea,
il sogno,
l'idillio dell'amore eterno.
Mancava quell'istante sospesi nel vuoto,
mano nella mano,
in un brivido noi in volo.
Mancava e mancherà quell'istante
in cui lo sguardo avrebbe parlato
ed il tuo gesto di spalle ha cambiato,
il verso,
il senso,
il divenire,
mancava quel mattone per costruire.
Sorgerà domani il sole
a scaldare la terra ed ogni cuore,
ogni anima prenderà il volo,
e di noi l'impronta prenderà la forma,
più di quello che c'era
del peso di quel che mancava.

Milano - 03 agosto 2015 22.08