TRANSLATE in your language

giovedì 31 dicembre 2015

L'anno che verrà - di Marco Musso

La vita è come una marea,
come l’amore,
le prove,
il dolore,
il pensiero,
le persone.
Ti assale,
ti invade,
ti possiede e ti abbandona.
Dalla vita ho imparato a fortificarmi,
anche nel dolore,
trattenendo dal male il buono,
come il tempo che consumandosi
guarda avanti donando sempre un domani,
come la brace che si attizza ad ogni delicato soffio,
trasformata nell'abbandono dall'assenza
di quel che dal passato in cenere si volatilizzerà.
Un anno che se ne và è come la vita,
l'amore,
il dolore,
l'onestà e la marea.
Ti lascia sulla pelle
il dolce e l'amaro sapore del mare,
quel che di buono hai imparato,
quel che nel dolore ti ha fortificato,
quello che in ferita ti ha inciso
e quel che in spuma
al nuovo divenire svanirà.
Ogni istante vissuto,
consumato come fiamma
all'armonica danza della vita e della presenza,
non sarà mai sprecato,
inutile ed ingiustificato.
Ogni istante per sua natura
come fotografia proprio di quell'istante
per la vita all'infinito rivivrà,
nel ricordo,
nell'emozione,
nella perdita
e nella commozione.
La vita è come la marea,
come la lacrima
che sfiorandoti il viso
accompagna le tue emozioni
e chi hai salutato.
E' l'esplosione della forza
che non puoi contenere,
non puoi condizionare,
come l'emozione
che dentro al cuore
in calore si espanderà.
Non aspettare un domani,
il dissolvere delle tue paure,
la cecità del dolore,
il desiderio di dimenticare
quel che in te ha generato il tuo domani.
La vita in marea racconta il tuo cammino,
un foglio strappato dal calendario,
un istinto cancellato dal vissuto,
una voglia che in condizione
ha mosso ogni cuore.
In ironia ecco a presentarsi
l'anno che verrà,
il piglio di ogni pretesto,
l'attesa del prossimo arresto.
Ecco la realtà dell'umanità,
la fuga dal proprio vissuto,
come se quel che hai passato
non possa generare in te un nuovo futuro.
Ecco a voi l'ostentazione della quotidianità,
il riciclo di quel che conosci,
la volontà di permanere nell'equilibrato noto.
Ecco a voi il passato vestito da futuro,
l'ebrezza di un divenire,
la caparbietà nel credere,
che nulla modifica il passato.
Il tempo siamo noi,
persi e dispersi sognatori,
corpi colmi di emozioni,
pensieri contriti nella lotta
per la sopravvivenza di ogni pensiero,
per la libertà di esser noi.
La vita è questa marea,
fatta di genti,
di emozioni,
di pensieri gettati al vento
come soffioni esplosi all'apice del sentimento.
La vita siamo noi,
semi per nuove generazioni,
forza di volontà e contraddizioni.
Siamo il bagliore del domani,
siamo la stella polare che mai vi abbandonerà,
quel che domani
in luce vi attenderà.

Buon anno.

Marco Musso – Milano, 31 dicembre 2015



martedì 17 novembre 2015

La pace con la guerra intorno - di Marco Musso

La pace è un ideale, un diritto, un dovere, agire sulla vita nella relazione, nella comunicazione, con una lingua ed una religione superiore ad ogni convenzione. La pace non è un confine, un contenitore. La pace è libertà condivisa, vita condivisa, la capacità di superare il limite umano per guardare lontano. La pace è un colore sopra ogni oscurità, la volontà di stringere mano nella mano ogni diversità, fede, idea, colore, speranza. La pace è la capacità di superare con fatica ogni confine per unire, costruire, generare, nutrire terra e cuori per creare in un soffio il futuro. La pace si alimenta d'amore. La pace è un ideale, la responsabilità di ogni individuo di guardarsi prima di guardare, costruire prima di demolire. La pace nasce dal noi e non dall'io. Tutto il resto... è guerra. 
Marco Musso

martedì 20 ottobre 2015

Sotto una coperta di brividi - di Marco Musso

Silenzio, come urlo nel vento, come sciame di dolore, come assenza in mezzo alle persone. Amo, nonostante il dolore, nonostante il calore, nonostante questo cuore che dall’amore chiedeva solo amore, dalla sincerità la forza per salvare la vita, un fragile fiore, l’amore, il rispetto per persone e cose.
Vivo, ogni istante come l’ultimo, come il primo, come se ad ogni respiro gioissi di una nuova novella, come se ad ogni sospiro mi perdessi nell’emozione come la prima volta.
Credo, che chi ama non ceda, chi odi non creda, chi pensi a se non ami, chi si volta non prosegua. Penso che l’onestà sia rara, come il puro amore, come la forza di non cedere al dolore, alla sofferenza, a quell’immane sforzo di non mollare la presa, come la volontà e la capacità di donare la propria vita per salvare il futuro di ogni tuo piccolo e fragile bocciolo, primavera del tuo essere l’evoluzione dell’amore, della luce a deflagrare ogni oscurità.
Io sarò dove tu sarai, dove ogni sussulto fermava il cuore, dove ogni paura spingeva l’acceleratore.
Io sarò come sono sempre stato, non sono mai cambiato.
Io a capo chino, fiero del mio destino, forte di ogni mia fragilità, onesto finché la morte non mi prenderà.
Io assoluto imperfetto sognatore, utopico di pulsazione, concreto fra le parole.
Io, numero fra le persone, mai mi arrenderò alla paura, alle prove, a quel dolore che lacera ogni emozione, ogni passo, ogni pensiero che di onestà tingeva di colore ogni sofferenza per divenire forza propulsiva alla conquista di un futuro, figlio di quel passato che di tenacia ed amore diviene il mio domani.
Io, passo dopo passo, come sole al tramonto, nel silenzio colorerò questo canovaccio per irradiare la forza del sogno, del pensiero trasversale, di quelle vibranti emozioni che di brividi dipingono la nostra umanità. Io disperso in questo cosmo rimarrò come punto luminoso fra le oscurità, come stella che insieme alla vostra dominerà di sogni la paura, quello spazio in equilibrio fra credo e realtà, fra fantasia e razionalità. Io, folle sognatore, so scolpire le parole, le paure, le sofferte evoluzioni di questo sconquassato cuore, che non cercava l’infinità ma in un sincero sorriso l’eternità.
Marco Musso
Milano, 20 ottobre 2015 02.28 a.m.
In questo istante è nato il mio nuovo libro "Sotto una coperta di brividi". 460 pagine di emozioni, 90959 parole che narrano i tre anni che hanno rivoluzionato la mia vita.

martedì 29 settembre 2015

Tre rose bianche - di Marco Musso

Piove,
ogni volta che il cielo
in contatto con la terra
muove la vita col vento,
ogni volta che sei attraversato dal sentimento.
Piove,
come il passato che vede il futuro sfumare,
come l'essere nel diventare,
come il controsenso del procedere,
del credere,
del vivere e del cedere,
il passato attonito a guardare l'inchiodato futuro dal male,
come sognatori sugli scogli a guardare il mare.
Non esistono confini capaci di contenere il dolore,
l'amore,
la rabbia e la delusione.
Non ci sono parole capaci di raccogliere quello che non puoi spiegare.
Lacrime piovono,
dove il dolore libera l'anima,
dove le catene del male ora son spezzate,
dove come aquiloni
le anime sono libere di volare.
Resta il mare,
tra quattro pareti comunque il sole,
l'infrangersi in spuma della forza dell'amore,
la luce dell'essere,
la commozione del ricordo
come tramonto di colore all'orizzonte ,
come quanto vissuto rimarrà in eterno,
la gioia e l'allergia,
cicale e profumo di zagare,
sogni e lucciole,
il volo di libellule
come farfalle di colore,
tra tre bianche rose
la più bella sei tu.

Milano, 29 settembre 2015 09.59

lunedì 21 settembre 2015

La vita in una vela - di Marco Musso

Passano segni e sogni
tempi in istanti
vite in gioie e drammi.
Passano come ogni cosa in vita,
come ogni gioia in salita,
come ogni forza quando credi sia finita.
Arriva sempre lo sconforto
finché in apnea con l'ultima bolla di respiro,
spalanchi gli occhi e vedi finalmente la vita,
il richiamo che le anime fa tremare,
la forza che non ti ricordavi più di avere,
e come la vita vuole la guardi fissa negli occhi,
li dove inizia e finisce l'eternità.
Capisci che non c'è un inizio od una fine,
che il percorso lo scrivi ogni giorno tu,
donando al mondo te stesso,
raccogliendo dal mondo te riflesso.
Ti senti nei polmoni la voglia incontenibile di respirare,
la forza inesauribile di credere,
di sognare,
di lottare
e di volare.
Di colpo con lo sguardo fisso al boma
vedi esplodere di energia la vela,
si gonfia la randa,
ed in un soffio sei in vita.
Capisci cosa chiede a te la vita,
in quelle onde che prima facevano paura
ritrovi te stesso,
li trovi la tua fragilità che temevi e che invece era l'appiglio per cavalcar l'onda.
In quella forza incontenibile ritrovi la tua vita,
in un pugno stretto la gioia ed il dolore.
Lì sulla cresta capisci come assecondare il vento donato,
capisci che ogni direzione non la puoi fermare perché in quanto vita
di forza continua a cambiare.
Ogni sfida l'affronti in salita,
accompagnando il gesto,
virando adesso.
Ogni onda,
ogni contrasto,
ogni sconfitta
non è arresa
ma risalita.

Milano, 21 settembre 2015 10.29

mercoledì 26 agosto 2015

Il cammino della Disperazione - di Marco Musso

Passo dopo passo,
cuore dentro al battito,
silenzio tinto inverno,
colore come l'animo.
Passo dopo passo,
segno come solco,
fremito come gemito,
in lontananza un brivido.
Passano indietro passano,
anni come ricordi,
foto stropicciate come affronti,
come flebili parole in lotta
tra la paura ed il sole.
Passano di certo passano,
le paure pregne di terrore,
le fragilità di ogni generazione,
di chi da solo lotta,
di chi da solo muore.
Passato,
come storia che ritorna per chi non ha ascoltato,
come pegno di egoismo per chi ci ha guadagnato.
Passato,
il peggio sembrava passato,
in fuga nel lasciare alle spalle
un vortice di desolazione,
in corsa come condizione
verso la luce nuova nel senso del domani,
nel desiderio e volontà di un cielo terso,
come per gli altri,
spazzato dal sacrificio e dal dolore,
dipinto con il sangue del sacrificio,
con i colori di ogni speranza e sogno infranto,
come forza e fragilità che in cammino ha smosso un popolo.
Estinto,
il desiderio evaporato,
in punta di piedi quasi per volare
su quel confine tra rose e spine
di civiltà che ora ci ha bloccato.
Bloccato la vita,
bloccato la gioia,
bloccato in asfissia il cammino,
nella danza di quel petalo d'innocenza,
che come brezza abbiamo sfiorato
quasi come scherno
per un attimo fra le dita toccato.
Estinto,
ogni animo si è estinto,
dissolto con la purezza del nostro cuore,
come neve al sole,
nella speranza che le persone lasciate alle spalle,
non fossero le stesse che ora ci fermeranno il cammino,
cancellato dal viso il sorriso,
nella folle convinzione dell'amore e della disperazione
che se ci credi anche solo un attimo,
prima o poi avanti procedi.
Domani,
io non so se ci sarà un domani,
per me,
per i miei figli,
per una generazione ed un popolo
che in biblica evoluzione si ritrova dopo secoli
ad abbandonare l'onestà d'appartenenza
a chi di violenza la cancellerà
a chi nuovamente ci soffocherà,
a chi vilmente in fuga ci ha messo già.
Domani,
io donerò un domani,
un segno,
un cammino,
un verso di disperazione a questo destino.
Io domani non ci sarò,
non ci sono mai stato.
Ogni animo è un foglio,
un canovaccio,
un dipinto disperso,
un urlo lanciato nello spazio,
la forza della disperazione
che per chi non la prova
in pioggia silente t'irrora.
Io non mollerò,
perchè siamo tutti presente e passato,
io non tacerò,
come timido ed audace destino,
perchè a me han tolto la vita e l'onore ma non la voce,
perchè a me han tolto la casa e la patria ma non l'orgoglio,
perchè a me han tolto il futuro e l'identità ma non il valore,
per me, i miei figli e la mia generazione.
Non piangere figlio mio,
io non mi fermerò,
come animo non mi placherò,
come dipinto non mi scolorirò,
come amore in battito non mi fermerò,
perchè per la vita
il vento sarò.

Milano, 26 agosto 2015 15.05

https://www.facebook.com/notes/marco-musso/il-cammino-della-disperazione-di-marco-musso/10153595359845522

martedì 4 agosto 2015

Mancava - di Marco Musso

In una sera, una qualunque,
tra il chiaro e scuro del mio essere,
rivivo ogni secondo,
ogni vissuto,
ripenso che nella salita si può crescere.
Io,
da solo o in mezzo al mondo
capisco che ogni cosa ha un suo essere,
un divenire.
Sento,
come la luna che riflette il genuflettersi del sole,
ad ogni passo esistere un essere e quel che mancava.
Mancava un respiro per crescere,
un istante per perdersi,
mancava quella voglia che rendeva ogni fatica un dono,
ogni sorriso un cielo da scoprire.
Mancava il desiderio di compenetrarsi,
paura nella paura,
amore nell'amore,
gioia nell'ilarità
e coraggio di abbandonar tutto per rimanere qua.
Mancava il desiderio di perdersi,
la voglia infinita di ritrovarsi in uno sguardo,
la certezza di quel battito che correva folle tra paura ed amore
nel contenitore che in un battito muove il cuore.
Mancava il pensiero,
l'idea,
il sogno,
l'idillio dell'amore eterno.
Mancava quell'istante sospesi nel vuoto,
mano nella mano,
in un brivido noi in volo.
Mancava e mancherà quell'istante
in cui lo sguardo avrebbe parlato
ed il tuo gesto di spalle ha cambiato,
il verso,
il senso,
il divenire,
mancava quel mattone per costruire.
Sorgerà domani il sole
a scaldare la terra ed ogni cuore,
ogni anima prenderà il volo,
e di noi l'impronta prenderà la forma,
più di quello che c'era
del peso di quel che mancava.

Milano - 03 agosto 2015 22.08

venerdì 3 luglio 2015

Ad un passo dal cielo - di Marco Musso

Dicono che la vita
sia una gioia ed un dolore,
impalpabile come la nebbia,
come nuvole al sole,
con l'illusione di sereno,
con la certezza del temporale,
con il colore di stagioni che si inseguono,
sfuggono al tempo per non esserne possedute.
Dicono che non esistono tempi infiniti,
amicizie ed amori,
forze e dolori,
dicono che non si vince e non si perde,
che la linea non potrà mai essere retta,
fatta di punti ed ostacoli che non arrivino comunque a conclusione.
Dicono che la sincerità non appartiene all'essere umano,
che la forza non appartenga alla vita terrena,
che il coraggio sia solo una corazza per non mostrare fragilità,
che l'arroganza sia una difesa dell'ignoranza,
che l'amore sia la spada contro la violenza e la violenza umana.
Dicono che non ci sia una giornata di sole che non termini nella notte,
che non ci sia gioia che venga sorpresa dal dolore,
che non ci sia in vita un amore così profondo da spaccarti il cuore,
che ogni vuoto viene colmato dalla consuetudine di ogni giorno.
Io so che nella vita puoi trovare amore,
gioia e dolore,
in uno sguardo un paradiso interiore.
Io so che ogni temporale prepara la strada ad un nuovo sole,
che ogni nuvola raccoglie nelle sfumature il nostro cuore.
Io so che ho incontrato la vita e l'amore,
la gioia ed il dolore,
la fatica e la stanchezza,
la profondità e la tristezza.
Io so che quello sguardo l'ho incontrato, sfiorato, vissuto ed adorato.
Io so che l'amicizia è cosa rara,
ma quando la cogli,
la senti pulsare tra le dita,
quella forza e calore la sentirai all'infinito,
ovunque la vita ti conduca.
Io so che la sorpresa non è sempre gioia,
non è sempre discesa,
non è sempre vita.
Io so che la vita è una manciata di sabbia,
un tempo racchiuso in un sussulto,
in un respiro che all'apice della salita
trova la quiete della meta,
dell'arrivo che ti porterà
da un chiuso contenitore a correre all'infinito.
Non ci sono scrigni che non vengano aperti dall'amore.
Non ci sono silenzi che non vengano capiti dall'amore.
Non ci sono ferite che nella profondità non vengano sanate dall'amore.
Non ci sono oscurità che nella luce non vengano definite dall'amore.
Non ci sono parole così importanti da descriverti e descrivere te che sei l'amore.
Non ci sono presenze così profonde da sentirle fino in fondo all'assenza,
a quegli angoli di vita che sfioriamo e che ci bruciano come brace,
che ci destano dal torpore dell'abitudine,
che non vengano accarezzati da infinite lacrime di una pioggia che di sorpresa,
tra due giornate serene nella notte non diventino temporale,
a squarciare l'oscurità,
l'emotività,
la rabbia ed il dolore,
la forza ed il tepore.
Non ci sono lacrime che non invadano il cielo,
per urlare al mondo la mancanza della gioia,
del dolore,
di quell'oscurità che vorresti ti schiacciasse altrove,
che vorresti annullasse ogni fatica,
ogni silenzio ed ogni vuoto,
ogni prova che ti porterà comunque altrove.
Io so che ci sei stato,
che ci sei
e che sempre ci sarai.
Il tuo odore evaporerà come il calore,
la tua allegria, nonostante il dolore e la paura, si ofuscherà,
la rabbia e la tristezza si confonderanno nella quiete di questa vita,
che oggi come sempre ti metterà alla prova.
Oggi come sempre canterai le note di una canzone,
come cibo dell'anima,
non per soffocare ma per consolare,
non per dimenticare ma per dipingere quel dolore di tutto il tuo amore e gioia donata.
Oggi sono più vuoto e triste di sempre,
oggi sono più sciocco ed ilare di sempre,
oggi sono più compresso e fatuo di sempre.
Oggi il mio colore diventerà il tuo,
quello della luce che ti conduce,
che ti ha sempre disegnato come quella presenza di gioia,
di accoglienza,
di fedeltà,
di coraggio nonostante la paura,
di quello sguardo che fino all'ultimo respiro mi ha detto e mi ha fatto dire
"io sono in te come tu in me,
io non ho paura se tu non ne hai,
io amo la vita come la morte perchè parla la stessa lingua,
come il dolore e l'amore,
come l'emozione che ad ogni respiro mi hai concesso,
come la forza che mi donavi ad ogni accesso.
Io non ho paura perchè sei con me,
ora e sempre,
perchè il corpo è solo un contenitore,
come una scatola di segreti,
come il sole che dietro queste domande, queste dannate nuvole è pronto a colorare in sorpresa la via,
a disegnare la strada dove ogni fatica evaporerà in libertà,
dove ogni età diventerà l'infinito.
Io sono qui a dirti di ridere,
di guardare il sole come ieri ed un domani,
col calore che da lui nasce,
che in te si amplifica
e dove correrò con te per sempre,
libero come l'emozione ed il dolore di queste mie parole,
calmate dal vento che invade i rami per raccontare agli scettici
che ci sono e sempre ci sarò,
quando vuoi o mi vorrai,
ora e sempre in un battito di cuore,
in una leccata che brucia sulla pelle
e in quel profumo che la vita dona.
Io sarò il vento ed il calore,
quella forza che parla solo dell'amore,
voluto e donato,
sentito e provato.
Io ti amo con quella profondità che non ti ho mai saputo dimostrare fino in fondo.
La vita come l'amore sono uno scrigno chiuso in un pugno,
con quella chiave impalpabile che hai sotto le dita,
in quello sguardo che ora e sempre ti condurrà
a cercami in giro fino a ritrovarti dove realmente sono,
ora e sempre nel tuo cuore."
Non ci si abitua mai alla vita,
alla morte,
all'amore ed al dolore.
Non ci si abitua mai al cambiamento ed alla sofferente delusione.
Io sarò qui come sempre,
in quella reciproca consolazione.
Io sarò ora e sempre qui,
dove la vita e la morte giocano la partita infinita dell'esistenza.
Dove come in natura
nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si modifica.
Io sarò qui ora e sempre,
perchè nell'assenza mi hai insegnato a vivere,
mi hai insegnato che siamo un tuttuno nell'amore,
che il tuo battito galoppa col mio,
il tuo calore avvolge il mio,
che la piogga aiuta a capire accarezzandoti il dolore.
Io so che sempre sei e sarai l'amore,
quel valore così impalpabile da sfondarti il cuore,
da non trovare parole per raccontarti fino in fondo come invece fa il mio dolore.
Ti abbiamo amato, vissuto ed abbracciato.
Il nostro amore sarà sempre con te,
ovunque il calore ti porterà,
ovunque la libertà ti condurrà,
ovunque queste catene ormai spezzate ti faranno correre.
Tu sarai sempre li su quell'arcobaleno che di te contiene l'essenza e la speranza,
la forza di commuoverci in ogni occasione nonostante la fatica e la paura,
quel colore che si staglia tra le lacrime trafitte dalla luce,
tu sei e sarai quello che questa breve vita ti ha raccontato,
tu sei e sarai quello che il tuo amore saprà raccontare,
non in un limitato istante ma in un intenso come te amore infinito.

Non sono stato un bravo padrone, padre, amico e compagno di vita,
quanto meno non come te.
Non avere paura, io sarò sempre qui ad aspettarti se avrai paura dove sarai,
se avrai bisogno di quella coccola che ti si faceva ma che consolava noi più di te.
Grazie amore mio, sarai sempre qui dove vive la vita, nel mio e nostro cuore.

Ti amo Pablo


02 luglio 2015

mercoledì 6 maggio 2015

La libertà utopica della poesia e dei diritti distorti - di Marco Musso

Tesa una fune sottende in bilico,
tra la gioia ed il dolore,
il protendersi all'infinito del potenziale umano,
una flebile connessione
che in percorso conduce come luce
ogni percezione in concreta evoluzione.
Passo,
come piede che in sincerità nudo affronta
l'equilibrio nel percorrere tale tensione
nella perenne incognita di come porsi,
dove caricare ogni forza, ogni fulcro,
dove equilibrare ogni gravità,
flettersi o irrigidirsi alla contraria pressione
che come brivido in opposto calore
trasforma ogni affronto in emozione.
Ogni pensiero,
ogni riflessione,
ogni idea qui conduce il nostro animo
da diritto in contorta evoluzione.
La parola,
il dono della comunicazione,
il desiderio emotivo di mutuo scambio di calore,
come brace nel cuore arde
smuovendo il nostro corpo
come vulcano ad un'azione.
Ogni giorno,
ogni notte,
ogni istante di sorpresa tinge
come susseguirsi di istanti d'opportunità
il nostro essere in perenne mutazione,
come segni d'artistico destino,
la riflessione della luce in iride al mattino,
la profondità di ogni animo
nella compenetrazione della relazione nel destino
e della luce che intaglia nell'ombra la sostanza del colore.
Come lettere
che alla rinfusa invitano al gioco
ed in fila come quadri socchiudono un'emozione,
i nostri animi si lanciano in volo,
come queste parole donate al vento,
come il calore delle sensazioni che dal cuore si propaga a scaldare il vuoto in condivisione,
come l'intonso foglio invita il poeta,
come l'irruenza possiede l'innamorato,
come l'ardore  passionale conduce il creato.
Siamo sognatori impavidi
in bilico su quella fune,
avventurieri della parola
flebili in onestà tra certezze e paure
stelle e comete.
Siamo una manciata di lucciole,
poeti e poesie,
lettere ed utopie,
punti luminosi raccolti nell'oscurità dei sogni,
capaci di credere come costellazioni
che anche dopo la morte
le nostre vissute emozioni illumineranno
pure ed infinite rivoluzioni.

Milano, 06 maggio 2015 18.28

martedì 14 aprile 2015

Passi - di Marco Musso

Seguono
come gabbiani il vento,
come spuma lo schianto
dell'irruenza malinconica del mare,
come la gioia insegue un aquilone,
quell'ombra colorata del sole,
quel frammento di specchio
che pur frantumato dall'altrui ira
continua a riflettere se stesso.
La vita è un tempo relativo,
uno scrigno di pure intensità,
un insieme di infinite pulsazioni
dissociate dalla quantità.
Un'esplosione di passi come battiti
che vivono all'apice dell'istante,
in quel sospiro
che contrasta la normalità del respiro,
in un sussulto che di esplosione,
mancando come il tempo,
diventa l'apnea di verità della vita,
l'istante in cui comprendi,
in un'immensità di lacrime e gocce,
la fragilità e la forza dell'amore.

Milano - 14 aprile 2015 09.21 a.m.
 
https://www.flickr.com/photos/marco_mux/1259057258/

martedì 17 marzo 2015

Il passo del poeta - di Marco Musso

La vita si presentò alla morte d'ironia
come goccia di pioggia che infrangendosi
sfuggì la realtà nel dissolversi.
Ogni cuore rintoccò di lealtà
la melodia infinita della verità,
ogni ardore spense in brace il fuoco,
ogni paura velò di mistero il riflettersi in luce,
ogni pulsazione diventò ritmo
ed ogni domanda convolò
in passo di danza verso il futuro.
La vita convulsa in sussulto
attese avvolta dalla luna
il sorgere dell'essere in battito
il domani di un dì passato.

Milano, 17 marzo 2015 00.28

venerdì 6 marzo 2015

...

Chiusa tra strette dita
In un soffio la tua vita
In sorpresa Volò via.

05 marzo 2015