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giovedì 30 ottobre 2014

Padre tra le note di un piano - di Marco Musso

Suona ad ogni respiro
la tua profonda canzone,
chiusa come nota
tra i contrasti di un piano.
Suona silente
come la vita,
sempre presente,
suona nel silenzio
come eco di un lago presente,
che riflette come emozione
il dolore e l'amore.
Piano come tormento,
come incubo di un istante tremendo.
Piano come strumento
di gioia,
di gloria,
di serenità strappata,
di protezione paterna torturata.
Nel vuoto della concreta realtà
ogni sera risuona il tuo calore,
l'orgoglio di un padre
tra le note di un piano,
ogni sera il nodo in gola
di quel tormento scolpito,
ogni sera il tormento
di non averti liberato.
Amore, figlia mia
non temere,
il tuo dolore l'ho sentito suonare
nel silenzio del tuo crescere,
in quegli spazi vuoti tra infinite lettere,
in pennellate d'inchiostro che sottopelle risuonano
come il mio amore per te da sempre,
come il tuo tormento innocente
di chi vive la vita e non la vuol perdere.
Oggi ti parlo
tra note di parole in rima,
afferrando la mano di un amico
che d'amore pennella l'infinito.
Oggi ti capisco
nei sorrisi di chi ti sta accanto,
oggi le mie lacrime dal cielo
rinfrescano accarezzandoti il viso,
oggi ti libero
da quell'incubo perenne,
perché io come padre son sempre fiero
e tu per me la luce per sempre.

Milano - 30 ottobre 2014 09.33

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