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venerdì 14 febbraio 2014

A.A.M. In nome dell'Amore - di Marco Musso

Parole inseguono parole,
come vagoni di infiniti treni in fuga dalla realtà,
dall'amena crudeltà della vita di chi nel vuoto vuole edificare la propria città.
Parole come carburatore di emozioni che si intrecciano,
che come vite assorbono il calore dei buoni sentimenti per divenire l'avvenire,
per divenire frutti da gustare alla soglia di ogni realtà e stagione,
innanzi alla vita ed alla morte,
alla gioia ed a qualsiasi forma di dolore o sorte.
Parole che si inseguono a modificare sfumature che parlano di noi,
della capacità di chi nell'amore ritrova ogni collettore,
di chi nei sentimenti muore e risorge come il sole,
pronto a far sognare ogni essere ed a far rinascere ogni natura ed ogni vita
dopo il sogno infinito di una notte.
Non c'e' un inizio od una fine,
non c'e' un percorso senza ragione o sconosciuta direzione,
non c'e' relazione che non nasca dall'amore,
dalla vera complicità di vibrare a chilometri di distanza per la felicità o la tristezza,
per un turbine di sentimenti che in qualsiasi direzione conduce due anime a sentirsi,
a viversi ed a compenetrarsi nell'amore.
Io l'ho conosciuto,
l'amore,
il sentimento,
quella sfumatura della vita da tutti ignorata,
ricercata nell'oggettività di stereotipi confezionati che puoi toccare solo con la mano,
che conducono all'apparenza e a vissuti di breve intensità.
Io l'amore l'ho sfiorato,
irrorato,
vissuto ed idealizzato.
L'amore e' l'unica ragione,
il senso davanti ad ogni dissenso,
la capacità di condividersi come un'unica entità,
la capacità di completarsi con un passo indietro,
non nella sconfitta ma nella vittoria della complicità della condivisione,
come additivi di un'infinita miscela.
Corde di violino che sfiorate dalla brezza del percepito
vibrano in ode per la vita e la natura,
avvolgendo di brividi i corpi pronti all'amore,
pronti a viversi e compenetrarsi,
a raggi di infinita impalpabilità
che in umiltà chinano il capo al sole
per ricevere in premio indietro calore.
Amore intenso,
amore vero,
amore che non ha inizio o fine,
che non ha motivo o calcolata ragione,
amore che ti unisce sopra ogni tensione,
che mostra al mondo la sua intensità quando e' vero,
quando brilla negli occhi come rugiada di delicato risveglio,
quando non cerca l'appagamento o l'esposizione.
L'amore vero vive in ogni passo indietro per far precedere il complementare
che nella complicità formerà l'insieme di un'eterna evoluzione.
Amore come seme, come fulcro,
come percorso da vivere ogni istante come fosse la prima volta,
come pulsazione che in battere
suona ogni sentimento come opera musicale,
come pentagramma posseduto dalla vita stessa,
dove ogni nota incide nel tempo quel che l'apparenza insegue da sempre,
la forza della complicità sguardo nello sguardo,
come ironico sberleffo a quello che amore vero non e',
alla violenza ed all'imposizione di un sentimento
volgare per la sua natura di innaturale trasporto,
svuotato dalla ragione stessa dell'amore, la condivisione.
Io ho conosciuto l'amore,
come essere umano ho abbracciato la fortuna,
la visione dell'eterno idillio di non aver paura,
di sentirsi forte nelle emozioni perche' donate e ricevute,
perche' come ogni mattone
le mie emozioni edificano un futuro e l'eternità di ogni intento ed intenzione,
come cerchio che percorso in qualunque direzione
porta costantemente ed in sicurezza
dall'inizio alla fine sempre al primo punto d'incontro.
In nome dell'Amore scopro ogni carta,
ogni mia più velata timidezza,
e davanti ad un tramonto da favola,
racconto in questo mio dipinto
l'intensità di ogni colore che come emozioni
imprimono nella loro profondità la loro natura,
la forza delle emotività che smuovono ogni sogno all'orizzonte
facendoti volare come anima sopra ogni piccola ed insignificante reazione.
Io ho conosciuto l'amore,
la verità della vita, del dolore, della gioia e della condivisione.
L'amore lo senti solo se lo vivi ogni giorno,
nelle attese e nelle intense sorprese,
nel desiderio di condividere ogni tipologia di sensazione
perche' senti sulla pelle e nel cuore
l'esplodere di un torrente di comune direzione
volto a farsi trasportare dalla passione per amplificarsi
come propagazione di una sincrona melodia,
note che dipingono quel libro che possiede i nostri contorni
e nel diffondersi del colore parla di noi.

Marco Musso - Milano, 14 febbraio 2014 18.28

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