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martedì 31 dicembre 2013

L'inizio dalla fine - di Marco Musso

Scorre come il tempo, come voci che aggrappate al proprio essere colorano il flusso del divenire. 
Scorre il tempo, come l'esistenza che pregna di noi, colora le insenature e gli ostacoli in evoluzione, evidenziando nella forza del proprio essere l'impronta della sua natura.
Scorre questa vita fra le dita, come evoluzione di un discorso tessuto fra contrarie parole, nelle pieghe che estrudono la volontà di ergersi sopra la banalità per avvicinarsi al calore della libertà in quel guizzo che illumina giornate uggiose e serate disperse. Io resterò racchiuso fra le mie parole, come sognatore che per non morire vive sulle riflessioni di consunte vittorie, sulle lacrime disperse che da lontano ormai lasciano solo dissolti colori su parole incise sul foglio che nel vuoto del foglio non vogliono svanire. Io cavalcherò ogni mia fragilità nella lotta quotidiana del pensiero, nello scambio in dono del cuore che nel consumarsi rilascia quel calore che ti scalda alla sera, motore di una continua evoluzione come la primavera, generatore di quella forza buona capace di costruire sulle macerie dell'essere per poter divenire. Ascolta il tuo cuore nel prossimo battito e non nel consunto passato, ascolta la vita che guarda avanti come romantico sole all'inseguimento del suo sogno riflesso che in luna d'aurora dipinge l'universo. Marco Musso - Milano  31 dicembre 2013 00.38

mercoledì 18 dicembre 2013

Un giorno - di Marco Musso


Scende ogni giorno la sera,
un velo a coprire le realtà,
a scoprire le fragilità del cuore.
Ogni sera li ad aspettare,
come ombra per ritagliare la sua luce,
come nota per risplendere in sinfonia il suo essere.
Ogni sera qui,
a domandarsi,
a corrugarsi,
non per età ma per passione,
come inutile uomo che sa edificare
ma che non possiede la forza di asciugare le lacrime.
Qui ogni sera a mettere insieme come fitto mosaico
i cocci di una vita che ti parla e vuole risposte,
che ad ogni passo ne misura il peso e la volontà,
qui come essere sensibile
che si sente morire quando sfiora la tristezza,
quando non ha più parole che colmino profondi crepacci,
come il sognatore che colmato di illusioni si perde davanti ad un tramonto,
come la vita che non ha un domani,
come queste parole che di pensieri diventano puledri impazziti
lanciati verso un domani senza certezze,
come una cavalcata sulle nuvole per ritrovarsi al punto di partenza,
come l'impotenza di non riuscire a mutare le cose.
Ogni sera l'uomo si perde,
nelle gioie e in profondità nel dolore,
nella speranza di raccogliere l'ultima lacrima come pozione per volare,
come un nuovo anno che battezza la reale vita,
quella che non ha tempo e non ha vita.

Marco Musso - Milano, 18 dicembre 2013 20.42

rEsistenza - di Marco Musso

Esiste un punto,
una linea di confine,
dove l'essere umano si crogiola ogni sera fino al mattino.
Esiste un limite,
l'equatore,
una linea che definisca le forze e le paure,
che contenga isolando
le tempeste e le aurore.
Una linea che contiene il tutto ed il niente,
lo spazio per fragellare ogni consapevolezza
tra l'idea del reale e il sogno dell'ideale.
C'è un percorso,
una forza mancata,
la necessità di poter stringere quello che nel cuore,
ad ogni tempesta,
diventa ologrammo e non l'appartenenza.
C'è un tempo andato, consumato,
un tempo che ci sorregge e ci incammina verso il futuro,
un tappeto colorato scritto solo da noi,
cucito in arte con le nostre fragilità.
Esiste un filo di tela che ti imbriglia e non cela,
un filo che vedi apparire in sorpresa come riflesso di luce,
come linea di seta,
come il cammino che sottende quel che sai di avere ma che non puoi afferrare,
quello che raccogli come cocci dal mondo e che insieme compone il mosaico della vita.
Non esiste un domani già scritto,
un futuro che in dna ti appartiene e ti possiede.
Esiste solo un arduo cammino
dove scegliere come spendere le energie concesse,
dove tessere i sogni tra ideale e reale,
una tela che di vita è ancora da impregnare.
Tra stanchezza e poesia
chino il capo alla vita ed all'utopia,
lascio che le forze vengano meno
tramutando le mie paure nelle energie che di sognati scenari
mi guideranno nella scelta migliore,
la in equilibrio su quella linea d'orizzonte
dove di paura e di emozione
ogni uomo è pronto a morire per rivivere.

Marco Musso - Milano 18 dicembre 2013 00.59