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mercoledì 16 ottobre 2013

Controluce - di Marco Musso

Schiusi la speranza,
lo sguardo che di luce irradiando l'oscurità
come sole intagliò la paura sugellando il contatto e l'aurora,
la mano che in sicurezza si posò
a proseguire un battito,
la copiosa danza di ogni passo,
come lacrime che percuotendo ogni superficie
in molteplicità divennero musicalmente nella pulsazione
l'ode alla vita.
Luce si diffuse fra le ombre con fendente ardore
nello scambio che di mano in mano disegnò il profilo.
Sguardo nello sguardo,
come aurora unì ogni pensiero,
ogni parola distrattamente dispersa,
ogni occasione mancata o abbandonata
nel timore che allontanò l'uomo dal suo animo,
dal profondo dove nasce la coscienza.
Smarrito sui suoi passi,
timoroso di perdere quel che era noto,
si crogiolò come carnefice e vittima
del tempo consumato
al correre fugace del suo destino.
 Stretto
come pugno che gelosamente custodisce
la fertilità di ogni Umanità
l'animo sbocciò in maturazione,
a completare quella stretta che non faceva più paura,
l'equilibrio su ogni fragilità umana
che in fune diveniva
conduttore di speranza e di cammino,
filo che tesseva il mio coraggio,
atmosfera che spronava l'avanzata,
come sognatore che cavalca ogni sua emozione,
quel flebile calore che unisce le persone,
che ci rende giorno dopo giorno esseri migliori.
Nacque qui l'ardito pensiero,
quel colore come vessillo ad impregnare l'apparente vuoto
quel che la fantasia di verità sa colorare,
frasi di afone ed impalpabili lettere
che di pigmento ora sanno urlare,
richiamare l'attenzione di ogni corpo all'evoluzione,
a quest'ondata di sentimenti
che di carattere possiedono la vita
ed ogni sua rivoluzione.
Ogni corpo,
ogni pensiero,
ogni animo,
ogni credo
nacque in libertà dall'emozione,
in equilibrio fra le parole,
disegnandosi in fantasia
dentro i sogni pregni d'utopia.
Non puoi fermare,
non devi arrestare,
soffocare,
abbandonare ed ignorare
quel che da sempre ha mosso ogni generazione
divenendo un conduttore di vitalità
dall'infanzia alle persone.
Non rubare il loro tempo,
le loro libere evoluzioni,
i loro sogni sono la verità
di quel che da adulto chiami realtà.
Non rubare il tempo ed il domani,
non rubare i sogni al loro futuro.

Marco Musso - Milano, 16 ottobre 2013 02.03 a.m.

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