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mercoledì 10 aprile 2013

Violentata passione - di Marco Musso


Dondola,
in equilibrio scivola lenta
questa vita mia
come arca del cuore,
un tutt'uno di sogni
lento scivola
come un pregno canovaccio
che di un foglio chiude in rime
la passione e l'intenso vissuto
di violentate parole,
dal sapore suadente,
dalla voglia di alzare
come il dolce tepore che ricopre la notte
di quella densa foschia come un valore sopra le righe,
una coperta di passione ed ironia.
Lento scivola il mio zuppo foglio della poesia
denso e colmo di sensi e controsensi,
di urlate mute parole,
della fantasia,
di quel profondo calore
che da dentro ti esplode nella violentata passione,
quella voglia di fare,
di lottare sopra la cresta della follia,
dalle rughe e dalle espresse emozioni
in lacrimate canzoni la mia utopia,
quelle pieghe di vita che di un semplice foglio
spiegano la vita come vela di questa barca di carta
che affronta ogni corrente per sognare di volare via,
navigando a vista controcorrente,
inumidita di lacrime,
strattonata dalle tormente della normalità se ne scivola,
lottando contro la gravità,
contro questa scelta che ti sgretola,
scioglie come neve le tue forze e stride via
perché nelle onde trova l'utopia,
quella spinta per riavere in un gesto quel vissuto ricamato,
un sorriso regalato che ti da coraggio,
che lo vedi come lontano miraggio,
che tende la mano, che ti rimette in piedi
per poterti dire che la vita è una galoppata senza freni sopra i tuoi problemi,
che finché guardi avanti nessuno potrà tirarti giù come ancora,
per arrestare in sicurezza il destino di ogni evoluzione,
volto come raggio di sole a colpire chi vorrà riflettere la passione,
ad accecare chi in arroganza ripudierà il sole,
a chi si fermerà,
a chi si commuoverà,
a chi cercherà il senso del cammino
e a chi come me lotterà fino alla morte per amplificare l'emozione,
l'unico battito che ti richiama in vita quando un filo di fiato ti dice
che forse è finita.
In ogni mia parola detta o rappresentata
io raccoglierò la mia passione,
quella volontà che da sempre viene violentata
perché fa paura a chi legato al passato non ha mai avuto voglia di volare.
Io sulla mia barca di carta raccoglierò la mia volontà di colmare ogni spazio
della mia intensità per donare come sole il mio raggio
a chi sperduto cercherà la mia mano
per sollevare la testa e navigare sulle onde il suo faticoso, intenso futuro.

Marco Musso - Milano 09 aprile 2013 01.34 a.m.
da Marco Musso (Note) il Mercoledì 10 aprile 2013 alle ore 14.35

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