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martedì 23 aprile 2013

La forza della Vita - di Marco Musso


Tempo silente che ascolti la gente,
riportando come agguato il frutto delle nostre paure,
di quelle note stonate, mai imparate, mai elaborate,
come ricordi e drammi indigesti che d'allergia attaccano le nostre certezze
per riportarci nel terrore alla vita.
Fragilità che scricchiolano sotto al peso delle responsabilità,
che ti fanno smarrire per comprendere nella maturazione da dove ripartire.
La vita nei suoi drammi ti insegna sempre qualcosa,
ti scrolla dal torpore,
dalla cecità dell'abitudine
e col nuovo sole puoi ripartire,
più grande, più forte, più folle e migliore,
perché da adesso ogni dubbio
è l'occasione per dimostrare ed urlare la ritrovata capacità di vivere.

Marco Musso - 22 aprile 2013 19.59

venerdì 19 aprile 2013

Mai - di Marco Musso


Nasce così tra le note
questa onda di liberazione,
come il sole che aspetta il mare per morire,
come la vita che aspetta la fine per farti capire
la sua importanza, come la gioia che irrora le vene
intorpidendoti fino al mattino per ricordarti
nell'assenza la mancata presenza,
come una vita spesa, una arresa,
come ogni occasione vissuta fino all'osso,
fin nel profondo dove il cuora esplode nell'amore,
nella follia, nella cieca illusione
che guida ogni cuore all'infinito,
come una presenza data dalla forza,
da un calore vissuto nell'interno,
come la realtà che non ha padroni e vive di emozioni.
Mai,
non ci sei mai stata,
in ogni eccezione,
in ogni dimensione,
mai hai cercato condivisione,
mai hai vissuto accanto nei pregi e difetti,
mai è l'inizio e la fine,
mai è la chiave di lettura,
la nota sul pentagramma,
è il tempo che non perderò,
è la voglia che mai finirà.
Mai morirò se non per amore,
mai sparirò per il tuo volere,
mai potrai cancellare le mie parole
da questo pentagramma che se non serve
a noi suonerà qualcuno la nostra canzone.
Mai partirò, mai morirò,
mai mi arrenderò perché alzando gli occhi
so vedere l'amore,
lo so toccare, godere, volere, potere.
Mai nessuno potrà schiacciare questa forza
che da dentro si propaga come propulsione
conducendo me e il mondo a rivoluzione.

Milano 13 aprile 2013 01.03 a.m.

da Marco Musso (Note) il Venerdì 19 aprile 2013 alle ore 10.52

La vita vola in un soffio, come una forte emozione, come un pugno stretto per reazione, come l'apice dell'amore che va colto altrimenti in un soffio muore. La vita va vissuta nella sua intensità, in quell'attimo che durerà in eterno, il contatto tra cervello e cuore, tra gioia e dolore, dove ogni futilità dissolveranno ad accogliere quel battito che per la vita t'accompagnerà.
Marco Musso
Non arrenderti mai, non smettere di esprimere il tuo pensiero sincero, non badare a chi parlerà, chi criticherà per contrasto e non per riflessione, non abbandonare la stretta perché tutto è rinchiuso in quel capitolo che porta il tuo nome e giungerà al punto conclusivo nel momento in cui non crederai più nella natura di ogni tuo scritto.

Marco Musso
Non temo la morte ma l'assenza di vita e di affetti come relazione e maturazione, non temo il dolore ma il subirlo inutilmente, non temo lo sforzo ma la dispersione di energie per non produrre niente di buono, non temo l'amore ma l'utilizzo che potrebbero farne, non temo la vita perché in ogni respiro trovo il senso superiore di un cammino.

Marco Musso

Il patto di stabilità nell'equilibrio della relazione - di Marco Musso


Sottende lo sguardo ed il respiro ogni relazione,
la continua ricerca di contatto ed evoluzione
nella condivisione di ogni elemento che ci appartiene
come caratteristica personale,
additivo che nel prossimo si amplifica per costruire un progetto migliore,
un piano d'azione,
una tela intonsa ove esprimersi in ogni sfumatura
unendo pennello e colore,
testa e cuore,
ogni individuo volto alla condivisa relazione.
Come in natura il contatto genera magia,
energia che esplode e si evolve in ogni forma,
come il colore che in solitudine mantiene la sua caratteristica
e nella congiunzione con un pigmento
differente per apparenza ma non per compatibilità
diviene un nuovo ed intenso colore.
Non esiste relazione,
contatto che non prescinda dal mutuo scambio,
dal rispetto di quel che non si conosce,
dal desiderio di migliorarsi
attingendo da quel che non abbiamo lo stimolo di maturazione,
come bimbi affascinati dal immensità,
come adulti attratti dall'emotività,
come cuori pulsanti desiderosi di crescere,
di camminare, di avanzare ad ogni passo
verso il sorgere del sole.
Non esiste evoluzione che non si orienti al futuro,
che non nasca dalla consapevolezza del passato come punto di partenza,
come elementi di appartenenza
da amplificare con l'integrazione di quel che ci sembra migliore.
Non esiste relazione giocata allo specchio,
basata sulla contrarietà a tutti i costi
come fosse manifestazione di forza,
di sicurezza,
di un carattere forte che dal mondo non si aspetta che approvazione.
La forza si gioca nei contenuti,
nella capacità di convogliare le energie nel mettersi sempre in discussione,
nel disarcionare la paura di cambiare
come vela che non vede l'ora di essere posseduta
dal vento e dalla passione.

Marco Musso - milano 19 aprile 2013 10.22 a.m.
da Marco Musso (Note) il Venerdì 19 aprile 2013 alle ore 10.44

mercoledì 10 aprile 2013

Violentata passione - di Marco Musso


Dondola,
in equilibrio scivola lenta
questa vita mia
come arca del cuore,
un tutt'uno di sogni
lento scivola
come un pregno canovaccio
che di un foglio chiude in rime
la passione e l'intenso vissuto
di violentate parole,
dal sapore suadente,
dalla voglia di alzare
come il dolce tepore che ricopre la notte
di quella densa foschia come un valore sopra le righe,
una coperta di passione ed ironia.
Lento scivola il mio zuppo foglio della poesia
denso e colmo di sensi e controsensi,
di urlate mute parole,
della fantasia,
di quel profondo calore
che da dentro ti esplode nella violentata passione,
quella voglia di fare,
di lottare sopra la cresta della follia,
dalle rughe e dalle espresse emozioni
in lacrimate canzoni la mia utopia,
quelle pieghe di vita che di un semplice foglio
spiegano la vita come vela di questa barca di carta
che affronta ogni corrente per sognare di volare via,
navigando a vista controcorrente,
inumidita di lacrime,
strattonata dalle tormente della normalità se ne scivola,
lottando contro la gravità,
contro questa scelta che ti sgretola,
scioglie come neve le tue forze e stride via
perché nelle onde trova l'utopia,
quella spinta per riavere in un gesto quel vissuto ricamato,
un sorriso regalato che ti da coraggio,
che lo vedi come lontano miraggio,
che tende la mano, che ti rimette in piedi
per poterti dire che la vita è una galoppata senza freni sopra i tuoi problemi,
che finché guardi avanti nessuno potrà tirarti giù come ancora,
per arrestare in sicurezza il destino di ogni evoluzione,
volto come raggio di sole a colpire chi vorrà riflettere la passione,
ad accecare chi in arroganza ripudierà il sole,
a chi si fermerà,
a chi si commuoverà,
a chi cercherà il senso del cammino
e a chi come me lotterà fino alla morte per amplificare l'emozione,
l'unico battito che ti richiama in vita quando un filo di fiato ti dice
che forse è finita.
In ogni mia parola detta o rappresentata
io raccoglierò la mia passione,
quella volontà che da sempre viene violentata
perché fa paura a chi legato al passato non ha mai avuto voglia di volare.
Io sulla mia barca di carta raccoglierò la mia volontà di colmare ogni spazio
della mia intensità per donare come sole il mio raggio
a chi sperduto cercherà la mia mano
per sollevare la testa e navigare sulle onde il suo faticoso, intenso futuro.

Marco Musso - Milano 09 aprile 2013 01.34 a.m.
da Marco Musso (Note) il Mercoledì 10 aprile 2013 alle ore 14.35

venerdì 5 aprile 2013

Amore non temere mai la vita
perché sopra ad ogni nuvola e temporale
il sole splende ancora.

Marco Musso

L'assoluzione del quesito universale - di Marco Musso


Schiusosi il mattino
accoglie ogni sorgere del giorno e del coraggio
di guardare con malizia ad un futuro
che lento avanza costruendo sulle macerie del passato.
Ogni istante per noi è un battito nuovo,
l'occasione di sbocciare nuove possibilità,
di modificare con forza e delicatezza una direzione sempre nuova,
sempre genuflessa al sole come fonte di possibilità,
come calore che lento nasce dal cuore,
che infonde la vita e l'amore
colorando di passione ogni situazione.
In profondità si accende nello scrigno del cuore
l'essenza del nostro essere,
la volontà del procedere,
di camminare, maturare,
di evolversi come ogni parola in poesia.
Stretto nello stomaco si chiude il dolore,
avvolta nel rancore ogni delusione,
ogni passione mal riposta,
ogni slancio d'umanità
soffocato dalla cieca superficialità dell'individualismo,
dalla paura di concedersi nella purezza della verità.
Come instancabile sognatore
volerò fra le nuvole colorando di felicità
quel sereno dal sole donato,
come l'occasione di dissolvere le foschie dell'ottusità
per donare a me ed al mondo un futuro migliore.
Come nostalgico ed inguaribile sognatore
volerò fra quelle parole volte a ferire,
deviare,
volte a nascondere la paura del vivere,
di affrontare con coraggio il passato
per poter da li ripartire.
Non mi arrenderò.
Non donerò all'odio la forza di ergersi sull'amore
ma lo dissolverò con la volontà del vivere,
dell'amare incondizionatamente ogni forma di emotività,
come creta da modellare,
come figlio da educare
per prepararlo alla più ardua sfida,
la vita.
La vita dona,
la vita prende,
la vita chiede in ogni istante
comprensione, attenzione, volontà e abnegazione.
La vita vuole il ricambio nel respiro,
come ispirazione di un dono da elaborare,
da personalizzare, come ricordo da incorniciare,
da appendere con il fulcro della maturazione
che in chiodo penetra la superficialità di questa intonsa parete
che come tela chiede semplicemente al suo pittore
di esser trafitta di colore
per personalizzarsi nell'emotività della vita.
Io volerò, camminerò,
tingerò questi spazi che a me si doneranno
perché della vita sono perennemente innamorato,
perché i miei errori resusciteranno
nella volontà di miglioramento in quanto essere umano imperfetto,
perché mai fermerò la mia attitudine alla riflessione,
alla maturazione,
perché ogni mio passo condiviso è progresso di chi
accanto a me vorrà camminare.
Io sarò sempre me stesso,
caparbio non per presunzione ma perché verbo
di una più ampia discussione,
luogo di sublimazione della relazione
che collega l'umanità coesa
come unicità di fili di diversa natura
che generano di luce
l'arcobaleno d'intesa tessuto,
come punto di partenza,
come assoluzione di ogni quesito universale.

Marco Musso - Milano 05 aprile 2013 10.54 a.m.
da Marco Musso (Note) il Venerdì 5 aprile 2013 alle ore 14.54