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mercoledì 13 febbraio 2013

Candida sete - di Marco Musso

Vola come turbine,
come evoluzione di carnevale,
il candore che nel vuoto si propaga
danzando come la vita
tra la leggerezza del calore e l'aggrapparsi del freddo umore,
come lotta tra forza e arrese,
tra luce ed ombra,
come connubio della contrarietà,
come la necessità della diversità
per segnare il passo ed evidenziare scelte e posizioni,
come equilibro sulla sincronicità,
come relazione tra la vita e la morte,
come passo che nel futuro si propaga
per mutare in fatica e panorama.
La vita è come corda di violino,
come strumento per struggersi
tra malinconia e passione,
nell'abrasione che genera una nuova canzone,
profonda come la pressione della passione,
leggera come il sospiro che in sorriso
accompagna il disegnarsi di un nuovo mattino,
come la voglia di scrollarsi di dosso fardelli
che rallentano la corsa per la vita,
la leggerezza dell'essere,
una melodia infinita
che incide ogni istante di elevazione,
ogni pentagramma di eccitazione
da scolpirsi in note che suoneranno all'infinito
di bocca in bocca nell'amore della condivisione
di questa eterna emozione.
E saranno ancora corse,
tuffi nelle calde emozioni,
spruzzi di illusione,
ondate d'amore.
Sarà ancora il sole a sbocciare nello sguardo
di chi pesca dai rami in assenza di gravità
l'essenza della vita e della primavera,
il rinascimento di questo cuore
che come lenzuolo al vento si lascia accarezzare
dalla pazzia di urlare al cielo la propria intimità
e la comune utopia,
la capacità di ridere nel pianto,
di commuoversi in un sussulto di fragilità,
come quel brivido che si tatua sulla pelle
quando non ti senti più uomo
ma solo amore.

Milano, 11 febbraio 2013 20.04

pubblicata da Marco Musso il giorno Mercoledì 13 febbraio 2013 alle ore 2.04

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