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lunedì 3 settembre 2012

Smarrire la vita in un bosco - di Marco Musso

Scende
come il sole questo giorno,
accompagnando nell'oscurità i segni del vissuto,
i graffi di quanto perduto.
Scende accanto al mio profilo
una lacrima,
un ricciolo di speranza,
un alito di vento che rigenera.
Passo dopo passo
accompagno una serata
in cui le stelle stanno a guardare,
in cui la luna d'imbarazzo
dietro a nuvole si va a celare.
Sento fischiare fra i rami ormai adombrati
l'emozione e l'amore,
quel caldo sentimento che da dentro
è pronto ad esplodere,
che di un cuore s'impossessa
con tutta la passione
che di voglia ne è conduttore.
Ombre si frappongono come quinte
ad accompagnare quell'initimità
che non a tutti si presenta,
che in me diventa onda di sentimenti
puri per la propria dimensione,
limpidi come acqua al cospetto del sole.
Questa vita si presenta così,
come empio contenitore da colmare,
come bosco che fra monti ti racchiude,
come culla dove ululare
come lupi sospinti dal movimento
di pensieri che fanno palpitare il cuore

ed alla luce smuovono oceani e cuori veri.
Questo tepore diventa fuoco,
diventa vuoto di ovvietà,
come quel filo d'erba che distinto
inizia a vibrare come il destino,
genuflesso come girasole
alla potenza del sole che alle spalle
ti abbraccia di calore
per ricoprire la tua cute di sentimenti,
come brividi che sulla pelle esplodono
contenendo le parole in poesie.
Qui rapito dalla vita
ti domandi dove la razionalità sia poi finita,
dove sia il tuo cammino,
se perso o conquistato,
se diverso o comunemente dominato.
Qui dove la natura ti possiede
come anima in balia della passione,
non cerchi più ragioni o debolezze
ma lasci che la sua evoluzione
sia parte di te,
come congiunzione di due anime smarrite
che in un punto ora si son trovate.

Milano, 03 settembre 2012 18.25

pubblicata da Marco Musso il giorno Lunedì 3 settembre 2012 alle ore 18.38 

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