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mercoledì 25 luglio 2012

Rinchiusa in una bolla di sapone - di Marco Musso

Voglio,
come speranza più che richiesta,
esser normale,
riavere quello spazio del cuore libero
per guardarmi altrove.
Vorrei avere l'animo leggero,
sollevato dal peso che da anni
per destino mi porto dietro.
Vorrei non essere vittima di un errore,
della follia di un istante,
dell'idea che come oggetto potevo esser trattata.
Io sono come la brezza del mattino,
timida nel superare i timori ed i tormenti di ogni nottata,
come incubo, come lento perpetrarsi
di una lenta agonia.
Io leggera come farfalla sfuggo al dolore ed al rimpianto,
come se per la follia debba vivere rinchiusa
in questa bolla di sapone,
in una campana di vetro che mi tiene lontana e vicina dalla vita.
Io non voglio più vivere nell'ombra della mia realtà,
non voglio più sentire la violenza del tuo tatto,
la tela che di dolore e rancore hai avvolto al mio corpo
in quell'istante imprigionandomi nel tempo.
Non voglio più chiudere la porta al destino,
vergognarmi per quel che non so più provare,
come cristallo infranto non voglio sentire
la mia vita come crepa, come cicatrice.
Non voglio più riflettermi nelle tue pene,
nell'orrore e nel gesto di sopraffazione.
Non voglio più credere al cieco fardello,
che da quel punto io ho dovuto indossare
all'età in cui si ha solo il diritto di volare.
Io spirito libero voglio tornare a galoppare,
scalciare imbizzarrita di fronte alla vita,
voglio succhiare il midollo del tempo
perdendomi nella peculiarità di ogni novità.
Voglio sentire il vento ribelle,
sfiorare il corpo e tutta la pelle.
Voglio tornare di nuovo ad amare,
sentire, fidarsi e lasciarsi andare.
Voglio anche solo per un istante
fondermi nel corpo
di chi è abile a conquistarmi il cuore,
di quell'uomo capace di superare la natura
e in dolcezza sfiorarmi di brezza la pelle
per donarmi la fiducia e la chiave del cuore
per tornare finalmente a lasciarmi andare.
Non voglio più temere il genere umano
spingendomi alla diffidenza per non soffrire.
Io cuore fragile, voglio provare
l'amore normale che porta il cuore a deflagrare.
Rinchiusa in una bolla di sapone attendo paziente

che il nuovo giorno mi regali una nuova dimensione,
la capacità di voltare lo sguardo altrove,
di sentire la forza che mi dona mio figlio
per domare la coda di luce dell'arcobaleno.
Voglio tornare anche solo per cinque minuti
a risplendere di luce e ad inseguire i mattini.
Voglio il brivido sulla pelle
capace per un istante
come alba nuova d'emozione
di farmi morire solo per amore.

Milano, 25 luglio 2012 04.20 a.m.


Dedicato a Erika e a chi ha subito violenza.

Pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 25 luglio 2012 alle ore 4.35

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