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giovedì 22 marzo 2012

Amare la vita - di Marco Musso

Dicono che siamo soli,
come entita', come mondi paralleli.
Dicono che abbiamo l'anima gemella,
dispersa come ideale,
alla ricerca del complementare,
come il sogno che di giorno
resta un'illusione.
Dicono che l'anima abbia un complice
che nella sua complicazione
renda tutto semplice.
Dicono che una rondine
non faccia mai primavera
ma io sono certo
che una voce ed una persona invece si.
Dicono che non eravamo fatti
l'uno per l'altra,
come poli opposti votati all'attrazione,
come questa cieca condizione
che vincola parole e respiri
per spegnersi la sera tra voglie e sospiri.
Sudori e tensioni,
biechi rancori,
annuvolano la luminosita'
di un cammino e dell'amore,
chiusi come scuri
d'intensita' ed intenzioni,
a spiare quelle reazioni
che in aromi hanno il sapore del mio essere
rispettoso sognatore un metro avanti al destino.
Qualcosa ci ha unito,
illuminato e coeso.
Una lontana luce, l'opportunita',
come se in ogni scelta
si nasconda un dolore,
un distacco, un cordone,
la ribellione,
un vincolo passato da contrastare per maturare.
Sembra che accanto
si cerchi il contrasto,
una forza per scalare,
mutare e rinnegare
quell'essere simili ed opposti
a chi ci ha generato.
Sembra che l'evoluzione,
ironica e beffarda,
irrazionalmente cerchi la distruzione
per generare dal tuo seme,
di orgasmi e dolore,
la proiezione speculare di quel che vorresti essere.
Sembra che in follia
dai tuoi errori la vita generi magia
e al sorgere del sole
ti ritrovi proiettato ed estruso
come ombra nel figlio tuo.
Nell'impressione e nello stupore
riscopri come in un vaggito
esploda in forza la vita.
Non esiste razionale ragione
che mi distolga dall'idea
che la vita vada vissuta
diretta e a brucia pelo,
con tutta la sua ruvidita',
nei drammi che amplificano
il dolce sapore delle giornate di sole,
come un inverno che ti schiude dal letargo in primavera
come ogni singolo raggio di sole.
Io sono certo che la vita debba essere compresa
nella sua razionale illogicita'
di dazi e contrasti,
volti a sublimare in ricordi
istanti di un'immensita'
che in vita non fai morire.
Qui in quattro parole
dichiaro al mondo quanto sia innamorato della vita.
Cieca e perversa,
pazza e modesta
ma sempre e costantemente
intensa vita.
Solo in corsa,
in contrasto ed in soccorso,
ho la possibilita' in un respiro
di essere me stesso.

Milano, 21 marzo 2012 20.43

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 22 marzo 2012 alle ore 11.01

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