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giovedì 16 febbraio 2012

Tra aranci e limoni - di Marco Musso

Come brina che in sorpresa
lenta depone in riverenza
il suo saluto al sopraggiungere del gelo,
ivi si depositano due baci dolenti e sinceri
tra aranci e limoni,
sotto il sottile manto dell'imparziale consolatrice.
Gesto, rito, consuetudine,
di un condividere la paura e l'amore,
la vita e la morte.
Echeggia afono l'urlo disperato
tra pareti fatte di persone,
fredde come il vento sferzante
che di tristezza ora e' conduttore,
come un intreccio di pensieri,
come comune sensazione di un trasporto verso il vuoto,
come trampolino che dal noto
ti proietta liberamente nell'ignoto.
Legno come contenitore,
come termoconduttore,
come veicolo che trasporta
il ricordo ed il calore.
Freddo lento s'insinua,
tra gli animi e le ossa,
come termometro d'umore
che incontra qui le verita' e le fandonie,
l'affettivita' come la finzione.
In questo angolo di mondo
ho toccato la realta' che nella vita,
ridisegna un percorso, l'evoluzione
che di mano in mano,
tra un sorriso ed un pianto,
e' infinita congiunzione
della morte verso vita nuova.
Qui nella diversita' di ogni individuo
ho percepito un animo
che nell'ultimo strepito terreno,
nell'assenza ha unito cuori,
nel ricordo generato discorsi,
nell'immobilita' portato a commozione,
come bocche di leone
che in criniera si fanno icone,
simboli di consumati racconti
avvolti di coraggiose epopee,
come corazza di un fragile cuore
davanti ad un mondo fatto solo di parole.
Nel silenzio si fa spazio,
il ricordo e la fatica,
la volonta' e l'arresa,
la dolcezza condivisa
che sull'odio si propaga.
Come ogni attivita' terrena
si presenta la commedia umana
tinta di stereotipi e contrarieta',
fatta di animi vuoti che in trucco vogliono apparire
e cuori valorosi traboccanti di umilta'
che disegnano la presenza in un semplice sorriso.
Qui dove anche il cielo accompagna il mio umore
scorgo la potenza della vita,
come quel raggio che di sole
squarcia vaporose oscurita'
rifrangendosi nel mare.
Qui nel dolore ogni cuore prende vita,
ogni mente sembra invasa
dalla presenza di una sola volonta'
che in abbraccio ha cancellato
per un istante insormontabili ostilita'.
Qui dove ogni ira increspava l'espressivita',
trova liberta' il pensiero
che abbandonando cuore e mente
ridisegna il tempo trascorso
in armonica serenita'.
Tra aranci e limoni
una brezza inizia a soffiare,
quel filo conduttore che di bocca in bocca
diventa tradizione,

passi consumati da ogni padre
che nel proprio nome
a volte durano solo ore,
a volte avvolte di valore,
di cuore in cuore diventano
intramontabili eternita' di verita'.

Barcellona P.d.G. 11 febbraio 2012

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 16 febbraio 2012 alle ore 19.33

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