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giovedì 1 dicembre 2011

Se - di Marco Musso

Se mi svegliassi
all'improvviso da questo candore,
sentirei i brividi dell'attuale,
la condizione di chi vuole
nel dolore un domani,
nel calore un amore,
nel candore una mano,
nello sguardo l'icona del mio rimpianto.
Se mi svegliassi
dal sogno che mi accompagna,
lontano dal vuoto di mille parole,
dal colore dei lividi
che come segnali cospargono la via che porta il mio nome,
sentirei la solitudine dei tuoi sguardi,
svuotati dal reale e da tutto quel che ci appartiene.
E allora scappi,
ti contorci,
insegui il lume come un fiume,
un bagliore che muore come la ragione
affranta da questa condizione,
guidata dal desiderio perso e cieco del destino.
Dopo i tuoi sospiri che ti hanno assopito
ora fuggi,
dalla mia mano e dal cammino,
salti l'ostacolo quando sei vicino
e nella follia dei tuoi timori,
strappi in pezzi ogni domani,
butti e bruci i miei spazi ed i nostri legami
e nel disperdersi di energie e vissuto,
lasci infrangersi ogni futuro.
Chiuso nella costruzione di ogni mia convinzione,
sbatto e lotto per ricucire,
guardo ed urlo contro il riflettersi del vuoto,
stringo e spingo la cecita'
che nel diffondersi di questa onda d'urto
lascia dietro a se il solo ricordo dell'eco.
Quando hai perso ogni appiglio
che trasformava il buio in aurora
non puoi che lasciarti andare
come il sole alla sera.
Qui,
seduto a contare le ore
lasci che il tempo risani le ferite,
lasci che un segnale ti riporti in vita,
lasci che l'energia che possiedi
trasformi il dilatarsi in opportunita'.
Qui,
davanti alla follia della realta'
scopri che ogni attimo possiede l'infinito,
scopri che per sollevarti ti basta un sorriso,
una piccola emozione per meritarsi il paradiso.
Tu solo nel tuo cammino,
scopri che la vita si rigenera
e che intorno a te scalpita.

Milano, 09 novembre 2011 17.14

pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 9 novembre 2011 alle ore 17.16

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